Da un brevetto tedesco, successivamente approdato in Spagna, Francia e Svizzera, nasce una tuta “intelligente”, composta di vari pezzi da assemblare, studiata specificatamente per perfezionare le performances sportive.
Il cosiddetto Fast Fitness si propone come metodo di allenamento innovativo, per tonificare muscoli, perdere peso e tamponare gli effetti negativi della sedentarietà e della pigrizia.
Andiamo a vedere nel dettaglio di cosa si tratta.
Si tratta di una tuta equipaggiata con diversi elettrodi, liberamente posizionabili in corrispondenza delle zone che si intendono sottoporre a trattamento e che usano la tecnologia EMS.
È il principio su cui lavora un elettrostimolatore.
L’uso dell’elettrostimolazione risale agli anni ’70, quando veniva impiegata per la riabilitazione di pazienti gravemente infortunati o allettati; era quindi intesa al recupero del tono di muscoli ipotonici.
Nel 1976, in occasione delle olimpiadi di Montreal, fece ufficialmente il suo ingresso nel mondo dello sport, venendo usata dalla squadra degli atleti dell’URRS non solo con finalità terapeutiche ma anche come parte integrante della loro preparazione atletica. I lusinghieri risultati ottenuti a fine giochi dai sovietici ne decretarono il successo e la rapida divulgazione.
Oggi come oggi, oltre al campo fisioterapico e a quello sportivo, l’elettrostimolazione trova largo impiego anche in ambito estetico.
Ma torniamo alla tuta odierna…
A seconda dei modelli, si può trattare di più parti separate, tipo gilet + pantaloncini, o di una vera e propria tuta in tessuto tecnico, traspirante, lavabile, flessibile, facile da indossare, adattabile ad ogni fisionomia, in grado di consentire libertà di movimento, studiata per sopportare sudorazione e carichi di lavoro.
Come funziona questo dispositivo?
Nei modelli più evoluti sono stati eliminati i cavetti di collegamento degli elettrodi, che possono intralciare i movimenti, e i diversi programmi vengono attivati da apposita App via bluetooth, essendo questi elettrostimolatori compatibili sia con il sistema iOS che Android.
Possono essere attivati per una o più fasce, con diverse intensità, secondo le esigenze, seguendo programmi appositamente calibrati quanto a frequenza, livello di intensità, durata della sessione di allenamento, ecc.
Si possono arrivare a coinvolgere complessivamente più di 300 muscoli e il 90% delle fibre muscolari
Tutti i dati riferiti agli allenamenti possono essere salvati, archiviati e recuperati al bisogno.
Come si usa questo apparecchio in allenamento?
Gli elettrodi posizionati sulla tuta agiscono direttamente sui muscoli sottostanti; la sessione può essere integrata con degli esercizi di tipo isometrico o isotonico con dei piccoli pesetti.
Gli esercizi servono ad opporre resistenza agli impulsi elettrici, regolati secondo la preparazione atletica di ciascuno. Questo tipo di lavoro sotto sforzo induce nel fisico una reazione simile a quella che si ha in palestra quando si usano i vari attrezzi, ma ne amplifica lo sforzo e, di conseguenza, i risultati.
A chi è destinato e quali risultati ci si possono attendere?
Il ventaglio dei papabili destinatari è piuttosto ampio:
- sportivi già ben allenati ne possono fare uso per perfezionare e migliorare la loro efficienza muscolare;
- pazienti affetti da determinate patologie vi possono ricorrere dal momento che l’elettrostimolazione in campo fisioterapico già da anni ha una comprovata efficacia;
- persone di una certa età si possono allenare senza sovraccaricare le articolazioni;
- chi desideri “sottoporsi ad un tagliando” può dichiarare guerra a cuscinetti, adiposità ed inestetismi.
Lavorando su tutte la fasce muscolari, questo metodo può migliorare, per esempio, la postura, se applicato a parte alta della schiena e spalle; ridurre il mal di schiena, se usato per rafforzare la muscolatura della zona addominale e lombare.
Stimolando la circolazione, quindi aumentando l’apporto di ossigeno ai tessuti, risveglia il metabolismo, riuscendo a migliorare alcuni parametri come quello glicemico, a rallentare la perdita di sostanza minerale ossea, osteggiando l’insorgere dell’osteoporosi, a favorire il drenaggio dei liquidi e ridurre il deposito di grassi.
Agendo sui distretti muscolari senza gravare sulle articolazioni, può essere efficace in caso di ernie e prolusioni.
I sostenitori di questo metodo dicono che…
Nei centri sportivi questa pratica viene effettuata sotto la supervisione di operatori che hanno una preparazione specifica e seguendo protocolli messi a punto in base agli obiettivi che si vogliono raggiungere: potenziamento della forza, perdita di peso, allenamento dolce, risoluzione di problemi posturali, riduzione dei tempi di recupero da infortunio.
Sono stati approntati anche protocolli specifici per determinate attività sportive come lo sci, il tennis, il golf.
Uno studio del Dipartimento di Scienze Motorie dell’Università di Roma di Tor Vergata ha pubblicato i risultati rilevati su 30 persone, parte delle quali ha testato i protocolli di elettrostimolazione e parte si è allenato tradizionalmente: un allenamento di 20 minuti equivale a circa 1,30/2 ore di lavoro in palestra con un consumo di circa 450/500 calorie.
I detrattori di questo metodo dicono che…
Esistono scarse prove scientifiche sull’efficacia di questo sistema.
Si sono poi verificati casi di pazienti con muscoli danneggiati o addirittura “rotti” a causa di un uso improprio di queste tute.
Il rischio è di incorrere nella rabdomiolisi, ovvero la rottura delle fibre muscolari; infortunio di per sé recuperabile ma che comporta il rilascio nel sangue della mioglobina, una proteina il cui smaltimento andrebbe a danneggiare le cellule dei reni.
Inoltre, in fisioterapia i singoli muscoli vengono trattati in posizione di riposo mentre nelle palestre si fanno degli esercizi (per quanto semplici) durante la stimolazione.
Concludendo
Lo scambio di opinioni ed il confronto, soprattutto con chi ne sa più di noi, può essere un buon punto di partenza.
Un altro, soprattutto se non si è ferrati in materia, può essere un approccio prudenziale e cauto nei confronti di questa metodologia: valutare come reagisce il fisico prima di aumentare le fasce muscolari da stimolare.
Un consiglio dal medico di base è comunque imprescindibile visto che, per sottoporsi a questa pratica, è necessario il certificato di sana e robusta costituzione.
Come per tutti gli elettrostimolatori l’uso è precluso a donne in stato di gravidanza, portatori di pace maker, persone affette da patologie renali, epilessia o malattie tumorali. È controindicato in caso di seri disturbi circolatori, arteriosclerosi, diabete, malattie neurologiche, infezioni batteriche o virali acute, tubercolosi.
