Quante volte tornando la sera dal lavoro, dopo una bella dose di traffico, non abbiamo desiderato un massaggio al collo o alla schiena per eliminare quel fastidioso dolore che ci tormenta dal mattino?
E tutte quelle volte che, di corsa, ci siamo fatti la doccia per correre a casa o al lavoro e non abbiamo fatto in tempo a finire la scheda settimanale di allenamento?
E, infine, quanto sarebbe bello sferrare un attacco a quell’odioso rotolino di ciccia, stando però sdraiati sul divano a guardare la tv o leggere un libro?
In che cosa consiste l’elettro stimolazione?
Consiste nell’applicazione di un impulso elettrico su di un muscolo o un nervo per indurne la contrazione.
L’applicazione di corrente non è pericolosa?
Ovviamente no.
I dispositivi odierni sono il risultato di studi durati secoli; cominciati fin dal tempo dei romani, affinati nel corso delle varie epoche, fino ad arrivare agli inizi del 20° secolo, quando cominciarono le prime applicazioni in campo fisioterapico, sottoponendo i muscoli a onde calibrate quanto ad intensità e durata dell’esposizione.
Nel 1976, in occasione delle olimpiadi di Montreal la squadra dell’URRS ne ufficializzò l’utilizzo a fine sportivo per perfezionare la preparazione dei suoi atleti.
Fu il definitivo trampolino di lancio per questa tecnologia che cominciò a diffondersi con buoni risultati in settori diversi.
Quali sono i campi di applicazione dell’elettro stimolazione?
Attualmente, tre sono gli ambiti in cui l’elettrostimolazione trova maggiore applicazione: fisioterapico, sportivo ed estetico, ognuno con finalità differenti.
SPORTIVO:
In generale, la sollecitazione di un muscolo comporta un incremento del flusso di sangue e quindi di ossigeno nel tessuto, migliorando di conseguenza anche la capillarizzazione.
Aumentando la temperatura ed il metabolismo cellulare, l’elettrostimolazione può essere preparatoria ad un allenamento, sia a livello amatoriale che agonistico; similmente, applicando la corrente in opportuna modalità, può facilitare il recupero ed il defaticamento.
Proporzionalmente al livello di allenamento, sale anche la specificità delle funzioni che si possono affinare: forza massimale, resistente e esplosiva, necessarie per discipline che richiedano espressioni di forza o per sport che si sviluppano su tempi prolungati come la marcia e la maratona, o infine, per discipline che si basano su uno sprint repentino come la corsa o il salto.
Con l’elettrostimolazione si possono allenare anche fasce muscolari specifiche che non si riescono magari a coinvolgere con un allenamento tradizionale.
FISIOTERAPICO:
Questo è forse l’ambito in cui l’elettrostimolazione ha storicamente trovato maggior campo si applicazione, risultando risolutiva nel trattamento del dolore connesso ad una serie di patologie quali tendiniti, artriti, lombalgie ecc.
L’applicazione di correnti in grado di raggiungere profondità diverse nei tessuti facilita il recupero da fratture o la guarigione di ferite e cicatrici, la riabilitazione in caso di trapianti.
Stimolare un tessuto muscolare significa recuperarne il tono ed il trofismo, contrastando fenomeni degenerativi in caso di totale e prolungata immobilità e ripristinando quell’elasticità venuta meno, per esempio, nei casi di incontinenza.
Le capacità massaggianti e decontratturanti di questa tecnologia si traducono in un effetto antalgico rispetto a dolori cronici, come mal di schiena o cervicalgia.
ESTETICO:
La stimolazione del muscolo comporta un suo aumento di tono e quindi di volume; questo causa, esteriormente, un riempimento di zone dall’aspetto svuotato e cadente, come, per esempio, le guance.
L’aumento del flusso sanguigno nella zona trattata, significa migliore ossigenazione e risveglio di tutte le attività cellulari, fra cui la produzione di collagene, proteina alla base dell’elasticità tessutale.
Questa ripresa delle varie funzioni incide anche sulla linfostasi, poiché aumenta la capacità drenante con conseguente scioglimento degli accumuli adiposi.
In questo ambito, la combinazione con il calore emesso dai raggi infrarossi, consente di ottenere risultati ottimali.
Chi può o non può usare l’elettro stimolazione?
La stragrande maggioranza delle persone può trarre beneficio da questa tecnologia: sportivi, anche sporadici, persone desiderose di migliorare il proprio aspetto, anche solo per stare bene con se stesse, o bisognose di alleviare un dolore o eliminare un fastidio.
In ogni caso, è raccomandabile chiedere sempre un parere al proprio medico curante.
È difficile usare questi apparecchi?
Oggi come oggi sono disponibili sia dispositivi più basici che molto tecnici e specifici: ciò che fa la differenza, anche a livello di costo finale, sono gli ambiti di applicazione ed lo spettro di programmi pre-impostati per la risoluzione delle varie problematiche.
Dispositivi più elaborati prevedono anche dei programmi “aperti” per chi si muova a proprio agio nella materia e desideri “cucirsi addosso” le sedute a cui si sottopone.
Quali possono essere le caratteristiche da prendere in considerazione per operare una scelta soddisfacente?
Una volta messe a fuoco le finalità per le quali stiamo valutando l’eventuale acquisto, cerchiamo di puntualizzare quali possano essere le caratteristiche da privilegiare:
- il numero degli elettrodi. Più sono, più saranno le fasce muscolari che potremo sottoporre simultaneamente a trattamento. Dettaglio che assume la sua importanza quando si consideri che ogni seduta dura in media 20/30 minuti. Quanto tempo sarà quindi necessario per porre rimedio a tutte le criiticità che ci interessano?
- i campi di applicazione e la varietà dei programmi inclusi. Se il nostro intento è quello di potersi fare ogni tanto un massaggio rilassante o defaticante, migliorare il tono di qualche muscolo non scolpitissimo o perdere qualche centimetro di giro vita, non dobbiamo vergognarci di accantonare dispositivi approntati per sportivi più accaniti di noi. Il rischio è di portarsi a casa qualcosa che addirittura ci metta “in soggezione”, pagando per funzioni che mai utilizzeremo.
- l’uso della tecnologia wireless o dei tradizionali cavetti per collegare gli elettrodi al macchinario. Da valutare la libertà di movimento che consentono.
- la facilità di utilizzo e di lettura delle istruzioni che dovranno essere opportunamente riportate in un manuale d’uso allegato al dispositivo.
- l’alimentazione dell’apparecchio. I dispositivi possono essere alimentati a corrente (e questo impedisce libertà di movimento), a pile, da sostituire di volta in volta, o da batteria ricaricabile.
La batteria ricaricabile: una scelta “green”
Attaccare l’elettrostimolatore ad una presa della corrente è gesto sicuramente semplice; ciò prevede tuttavia disponibilità di tempo sufficiente per sottoporsi a sedute “stanziali”, senza possibilità di grossi spostamenti.
Un’alternativa, soprattutto per dispositivi più “agili,” sono le batterie, o pile che dir si voglia. E qui interviene il problema del ricordarsi di procurarsele e di una sostituzione che può, alla fine, risultare onerosa, soprattutto se ci facciamo prendere dall’entusiasmo nell’utilizzare il nostro apparecchio.
Esistono, è vero!, anche le ricaricabili.
Esiste, comunque, il problema del loro smaltimento.
Pur variando in base alla complessità dell’elettrostimolatore, i tempi necessari per una ricarica completa si aggirano intorno alle due ore e, più o meno altrettanto, garantiscono di autonomia. Il che è sufficiente a più di un trattamento. Non bisogna infatti eccedere nell’uso, oltre i tempi consigliati, per non rischiare affaticamenti muscolari o risultati addirittura opposti a quelli agognati.
La vita di questo tipo di batteria è mediamente molto più lunga di qualsiasi altra e, nel lungo periodo, è sicuramente molto meno onerosa delle normali pile.
Nemmeno l’aspetto “green” è da sottovalutare, perché, piaccia o non piaccia, una maggiore attenzione all’ambiente che ci circonda è questione divenuta ormai imprescindibile.
Concludendo
Una volta definiti gli obiettivi che vorremmo conseguire, possiamo mettere a confronto le caratteristiche delle varie alternative disponibili per orientare al meglio la nostra scelta. Ma restiamo sempre ben consapevoli che stiamo parlando di un ausilio, un aiuto, un accessorio che avrà bisogno di molta costanza e perseveranza prima di mostrare i primi risultati. Che per essere duraturi dovranno essere necessariamente accompagnati da uno stile di vita corretto ed una regolare attività fisica. Non aspettatevi il miracolo. Rimarreste delusi.