L’elettrostimolazione che oggi è ampiamente usata in ambito sportivo ed estetico, è spesso risolutiva anche in campo fisioterapico per un effetto antalgico, per il contrasto al dolore e a fenomeni degenerativi, per il recupero funzionale di arti o organi.
Rientrano in questa casistica anche le problematiche connesse alla così detta “vescica iperattiva”, causa di incontinenza urinaria, una disfunzione che crea spesso imbarazzo andando ad affliggere la qualità della vita e la socialità
Cosa può causare una “vescica iperattiva”?
- da sforzo – quando le perdite sono causate da colpi di tosse, starnuti o risate., movimenti improvvisi. Più comune nelle donne
- da urgenza – la consistenza delle perdite può variare, ma tutte sono caratterizzate dalla necessità impellente. Questo tipo di incontinenza può essere dovuta a cause diverse che vanno dalla prostata ingrossata a infezioni delle vie urinarie
- mista – è una combinazione delle due precedenti, per cui lo stimolo può essere dovuto sia all’urgenza che ad uno sforzo fisico
- da rigurgito – capita quando la vescica non viene svuotata del tutto e piano piano si riempie di urina residua; può dipendere da un’ostruzione dell’uretra a causa di un ingrossamento della prostata, o dall’incapacità dei muscoli della vescica di contrarsi, magari come conseguenza del diabete
- disfunzione neurologica della vescica – può scaturire da danni celebrali, ai nervi, al midollo o come implicazione di patologie quali morbo di Parkinson, sclerosi multipla o ictus
- gocciolamento post-minzione – questa perdita involontaria dopo la minzione dovuta ad una rimanenza di urina nell’uretra affligge per lo più gli uomini; nelle donne è segno di indebolimento muscolare localizzato
- funzionale – si è incapaci di giungere in bagno in tempo a causa di limitazioni funzionali (limitazioni della vista, mobilità compromessa, ridotte funzioni cognitive, ecc.)
Qualunque sia la tipologia, pressoché tutte queste manifestazioni derivano dal malfunzionamento della muscolatura del sistema urinario inferiore ed in particolare del muscolo detrusore, che compone lo strato mediano che riveste la vescica e che è responsabile della sua contrazione.
Che cos’è la vescica?
La vescica
è un organo cavo formato da tre strati:
- quello interno, una mucosa composta da pieghe che assecondano la sua espansione;
- il mediano, fibre muscolari lisce (muscolo detrusore) che contraendosi permettono la fuoriuscita dell’urina
- quello esterno, ricoperto, nella parte superiore, dal peritoneo
La vescica
fa parte del sistema urinario.
Attraverso due “tubicini” di collegamento, gli ureteri, riceve dai reni l’urina che successivamente espelle attraverso l’uretra
La vescica
è sostanzialmente una sacca, collocata nella zona pubica.
Nelle femmine ha una forma sferica; nei maschi è più sottile e allungata
Al di là di un’eventuale terapia farmacologica, di assoluta competenza medica, per impedire l’insorgere di questa problematica o per contrastarla qualora si presenti, è necessario rinforzare il pavimento pelvico.
Come si può rinforzare il pavimento pelvico?
La pratica yoga prevede tutta una serie di esercizi mirati alla consapevolezza (Mula Bandha) ed al miglioramento dello stato del pavimento pelvico, dato che questa zona è chiamata a sostenere e mantenere in situ tutti gli organi interni dell’addome.
Un’altra soluzione, efficace, sicura ed indolore è l’elettro stimolazione.
Ovviamente, per un risultato ottimale è opportuno collocare gli elettrodi sulla parte che si intende trattare o nelle sue immediate vicinanze; per questo molti modelli di elettrostimolatori vescicali sono equipaggiati di sonde vaginali o rettali (per gli uomini) su cui sono fissati gli elettrodi.
Questo tipo di stimolazione risulta particolarmente efficace nel caso di incontinenza da sforzo e da urgenza, poiché inibisce i muscoli iperattivi e risveglia la contrazione di quelli uretali.
Frequenze ancora più basse limitano l’incontinenza da sforzo perché migliorano la muscolatura pelvica aumentandone il flusso sanguigno.
Tale nervo contiene fibre che si dipartono dalle radici spinali, ove originano anche fibre che innervano la vescica.
Per cui, la sollecitazione ripetuta di questo nervo può innescare una stimolazione riflessa del muscolo detrusore e di tutta la zona vescicale.
In particolare questa pratica sembra una buona alternativa per disfunzioni di origine neurologica, non avendo effetti collaterali indesiderati ed essendo applicabile anche in età pediatrica.
Ma cosa può causare un iperattivismo della vescica?
Le cause possono essere molteplici e di diversa origine: quelle neurologiche possono scaturire da danni al midollo spinale, ictus o patologie come il morbo di Parkinson e la sclerosi multipla.
Afflizioni croniche alle vie urinarie, calcoli, neoplasie, interventi chirurgici possono incentivare l’insorgenza di questo disturbo, così come il diabete o altre patologie.
Come spesso accade, anche uno stile di vita poco corretto può essere una concausa: fumo, obesità, assunzione eccessiva di alcolici o caffè.
Nelle donne, la gravidanza ed il parto spesso indeboliscono il pavimento pelvico e, successivamente, la menopausa, e quindi il drastico calo di produzione di estrogeni, comporta un decremento del tono muscolare.
L’invecchiamento porta con sé un deterioramento generalizzato; negli uomini, spesso, l’ingrossamento della prostata va letteralmente a pesare sulla vescica.
Per concludere
Esistono apparecchi studiati e calibrati per un uso domestico, previa osservazione e rispetto di una serie di precauzioni.
Ma rimane imprescindibile e prioritario il consulto medico che, solo dopo una serie di esami specifici, potrà indirizzare il paziente verso la giusta terapia, ivi compresa l’elettro stimolazione.
In particolar modo, l’esame urodinamico consentirà una diagnosi definitiva, poiché riesce a visualizzare la presenza di contrazioni iperattive.
Lo specialista darà anche specifiche indicazioni sui casi per i quali questa pratica è sconsigliata o addirittura controindicata: possiamo già anticipare la gravidanza, la presenza di pace maker, l’epilessia, la presenza di ferite o lesioni o infezioni e infiammazioni localizzate, neoplasie o altre patologie





